COMPETENZE
καλὸς καὶ ἀγαθός è l’espressione che indica l’ideale estetico nella filosofia dell’antica Grecia. Si riferisce alla necessità di prendersi cura dello sviluppo della bellezza, intesa non solo nelle sue qualità visibili, ma in un’accezione più ampia come qualità sensibile dell’animo capace di contenere virtù di giustizia, verità ed etica morale.
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COMPETENZA TECNICA E SCIENTIFICA

Gastel, fotografo, diceva che “lo stile è un’operazione a togliere” (“style is a removal operation”).

Questo detto è tanto vero nel mondo del balletto accademico, quanto in quello della ricerca scientifica applicata. Ogni modello matematico esplicativo della realtà è tanto più elegante ed efficace quanto più
presenta caratteristiche di semplicità, di linearità e di chiarezza.

Nel mondo della danza classica, la qualità del movimento è ottenuta attraverso la cosiddetta “pulizia delle linee”, raggiunta attraverso un lavoro minuzioso che dettaglia ogni movimento del corpo con un’attenzione alla qualità e non alla quantità degli esercizi. Questa particolare ricerca accurata fa sì che il danzatore arrivi a maturare un uso cosciente del corpo, sentendolo come uno strumento architettonico dotato di caratteristiche fisiche di geometria, di equilibrio e di armonia.

Oggi, sappiamo dalla ricerca scientifica neurologica che sembra esserci un certo parallelismo fra ciò che vediamo e ciò che sentiamo propriocettivamente, proprio in termini di microcambiamenti neuropsicologici che avvengono nel solo atto di osservare un modello a cui si tende. In modo convergente, sappiamo dagli orientamenti psicopedagogici più recenti, che i bambini hanno, per la loro assoluta assenza di sovrapposizioni metacognitive, una naturale attitudine a riconoscere e utilizzare questa specifica inclinazione alla semplicità e alla immediatezza del pensiero e del movimento.

Questo è uno dei motivi per cui il corpo in movimento, oltre a rappresentare un mezzo fondamentale di comunicazione, contiene molte più informazioni sull’equilibrio psicosomatico e sulle tracce mnestiche che sono iscritte a livelli precoci dello sviluppo, prima che si consolidi il primato del codice linguistico e verbale. Potremmo pensare che il corpo “parla”, mentre la musica “scrive”. E forse questo è uno dei motivi per cui già nell’antica Grecia, si considerava necessaria l’educazione alla musica e alla danza, così come oggi viene inserita nei programmi europei di educazione scolastica. Riprendendo le parole di Savinio, potremmo che “la musica è l’elemento essenziale dell’educazione.

Non può esserci civiltà senza musica…